Le capacità predittive dell’AI
Nel webinar “Comprendere le persone con l’AI”, organizzato da Athics, il Professor Marco Piastra, Prof. di Artificial Intelligence e Deep Learning presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale, dell’Informazione e di Bioingegneria, Università di Pavia e la Professoressa Patrizia Catellani, Prof.ssa di Psicologia Sociale del Dipartimento di Psicologia, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano hanno presentato i risultati della recente pubblicazione sulle capacità predittive dell’AI e sull’impiego dei Large Language Models nella stima dei tratti della personalità.
Scritto da portrait team


Esploriamo le capacità predittive dell’AI
Lo studio “On the Emergent Capabilities of ChatGPT-4 to Estimate Personality Traits” a cura del Dipartimento di Ingegneria Industriale, dell’Informazione e di Bioingegneria dell’Università di Pavia e dal Dipartimento di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ha analizzato la capacità di modelli come ChatGPT di identificare i tratti psicometrici di una persona basandosi sull’analisi di testi.

Capacità predittive dell’AI
Le capacità predittive dell’AI offrono un valore aggiunto rispetto, ad esempio, alla sentiment analysis. Mentre quest’ultima si concentra sull’identificazione della polarità emotiva di un testo (positivo, negativo o neutro), gli LLM mirano a un’analisi più profonda, cercando di comprendere i tratti psicometrici dello scrivente.
In altre parole, gli LLM non si limitano a individuare il tono emotivo di un testo, ma tentano di inferire caratteristiche più stabili dell’individuo, come la sua predisposizione all’apertura mentale o il livello di nevroticismo.
Come ha spiegato il Professor Piastra:
“Il fatto di cercare di capire quali sono i tratti della personalità dello scrivente è uno step in più rispetto alla sentiment analysis, perché non si tratta solo di analizzare un testo, ma di andare oltre, verso la persona.“

Perché ChatGPT-4?
Lo studio si è concentrato su ChatGPT invece che su tecnologie specializzate come Portrait perché l’obiettivo principale era valutare le capacità emergenti di un modello linguistico di larga scala nel riconoscere i tratti della personalità, senza che fosse stato addestrato specificamente per questo scopo.
Il Professor Marco Piastra ha chiarito questo aspetto nel webinar:
“Esistono molti sistemi che fanno questo tipo di funzione e sono addestrati ad hoc, tra cui Portrait. Noi non abbiamo fatto dei paragoni con il vostro sistema, ci siamo limitati a quello che è disponibile in letteratura scientifica.
Viceversa, noi volevamo capire quanto ChatGPT-4, che non è stato addestrato per questo scopo, sarebbe stato in grado di cogliere lo stesso questi tratti della personalità.”

Auto-validazione degli LLM
Un altro aspetto indagato era la capacità dei LLM di autovalidare le proprie previsioni.
Lo studio ha rivelato che, sebbene ChatGPT-4 non sia stato addestrato specificamente per questa funzione, è in grado di stimare i tratti della personalità con una certa accuratezza. Tuttavia, la correlazione tra i risultati ottenuti dall’AI e le auto-valutazioni delle persone è risultata moderata.
Un aspetto critico emerso è la difficoltà di ChatGPT-4 nel valutare l’affidabilità delle proprie risposte. Anche con input limitati o poco rappresentativi, il modello tende ad attribuire una fiducia eccessiva alle proprie valutazioni.
“ChatGPT-4 comunque dà una stima, una valutazione che ovviamente non è assolutamente correlata con il profilo effettivo e non si accorge che la propria valutazione in realtà è una valutazione poco affidabile.”

Il modello Big Five e la sua misurazione
L’analisi delle capacità predittive dell’AI si è basata sui Big Five, il modello psicologico che suddivide la personalità in cinque dimensioni: estroversione, amicalità, coscienziosità, nevroticismo e apertura all’esperienza.
Il modello Big Five, considerato uno dei più consolidati nella psicologia della personalità, suddivide la personalità umana in cinque dimensioni principali. La professoressa Patrizia Catellani ne ha descritto il funzionamento nel webinar:
“Tutti i nostri comportamenti, le nostre scelte, tutto quello che facciamo dipende da tanti fattori psicologici, emozioni, motivazioni e dal contesto. Tuttavia, ci sono delle dimensioni di personalità relativamente più stabili, e sicuramente i Big Five sono le dimensioni più studiate, poiché sono state analizzate in relazione a tanti comportamenti delle persone, anche in ambito lavorativo e nelle performance.”
Le cinque dimensioni della personalità nel modello Big Five sono:
- Estroversione: tendenza a essere socievoli, energici e assertivi.
- Amicalità: inclinazione verso la cooperazione, la fiducia e la compassione.
- Coscienziosità: grado di autodisciplina, organizzazione e affidabilità.
- Nevroticismo: predisposizione all’ansia, all’insicurezza e all’instabilità emotiva.
- Apertura all’esperienza: curiosità, immaginazione e disponibilità a nuove esperienze.
La misurazione di questi tratti può avvenire attraverso diverse metodologie, tra cui questionari autovalutativi o valutazioni di terzi. Oggi, l’intelligenza artificiale consente di inferire tali tratti anche da testi scritti, espressioni facciali e comportamenti digitali, rendendo più sofisticata e automatizzata l’analisi della personalità.

Le capacità predittive dell’AI secondo i risultati dello studio
Lo studio ha evidenziato la necessità di dataset più rappresentativi per migliorare le capacità predittive dell’AI.
Gli LLM hanno dunque un potenziale promettente nell’ambito delle capacità predittive dell’AI, ma il loro utilizzo nella valutazione della personalità necessita ancora di miglioramenti significativi.
Per sfruttare appieno il potenziale degli LLM e le capacità predittive dell’AI, saranno necessari ulteriori sviluppi in tre direzioni principali:
Miglioramento dell’accuratezza predittiva
L’uso di dataset più rappresentativi e tecniche di ottimizzazione avanzate potrebbe aumentare la capacità di correlare le previsioni con valutazioni psicometriche affidabili.
Migliore autovalidazione del modello
Gli LLM dovrebbero essere in grado di stimare con maggiore precisione il livello di affidabilità delle proprie risposte, evitando di fornire valutazioni quando i dati sono insufficienti o poco rappresentativi.
Integrazione con strumenti specializzati
L’unione tra LLM generalisti e tecnologie specifiche per l’analisi della personalità (come Portrait) potrebbe portare a sistemi più robusti, in grado di combinare la capacità generativa dei modelli linguistici con metodologie validate in ambito psicologico.

Capacità predittive dell’AI: applicazioni pratiche
L’integrazione dell’AI nella psicologia e nelle scienze comportamentali apre nuovi orizzonti in diversi settori.
La professoressa Catellani ha sottolineato l’importanza della “comunicazione felice”, ovvero un’interazione che sia in sintonia con le esigenze e le caratteristiche della persona:
“Se riusciamo a trovare una chiave comunicativa in sintonia con la personalità della persona, la comunicazione diventa più efficace. Non è solo una questione di contenuto, ma anche di tono e stile. Una comunicazione personalizzata può aumentare l’adesione a comportamenti positivi, come la cura della propria salute o lo sviluppo professionale.”
Alcune delle possibili applicazioni delle capacità predittive dell’AI includono:
- Personalizzazione della comunicazione per migliorare l’engagement del pubblico.
- Supporto nelle risorse umane per la valutazione delle soft skills e dello sviluppo del talento.
- Adattamento dei messaggi in ambito sanitario e di benessere per incentivare comportamenti positivi.
Capacità predittive dell’AI: consapevolezza
Uno degli aspetti più affascinanti dell’AI generativa è la sua capacità di rivelare schemi nascosti nel linguaggio. Secondo il Prof. Piastra:
“Queste macchine ci stanno dicendo che nel linguaggio esistono schemi profondi che noi non riusciamo a cogliere. Non significa che siano senzienti, ma che stiamo scoprendo qualcosa di nuovo sulla nostra stessa capacità di comunicare.”
La Prof.ssa Catellani ha aggiunto una riflessione sulla necessità di un uso critico della tecnologia:
“Una maggiore consapevolezza nell’uso dell’AI può aiutarci anche a contrastare fenomeni negativi, come la diffusione di fake news. Se l’AI può essere usata per personalizzare la comunicazione, può anche essere usata per sviluppare strumenti che rendano le persone più critiche e consapevoli nell’elaborazione delle informazioni.”

Conclusioni
Il webinar sulle capacità predittive dell’AI ha evidenziato come l’intelligenza artificiale sia uno strumento estremamente potente, ma che necessita di un uso consapevole. Come ha sottolineato il Prof. Piastra:
“Non esiste una tecnologia priva di rischi, ma il rischio non è mai intrinseco alla tecnologia, bensì all’uso che se ne fa. Il fatto di conoscere le potenzialità di questi strumenti serve a promuovere un uso consapevole e corretto, evitando di delegare loro decisioni che è meglio gestire direttamente, soprattutto quando si interagisce con le persone.”
La Prof.ssa Catellani ha concluso con un appello alla responsabilità condivisa:
“L’AI è uno strumento nelle nostre mani. Sta a noi decidere come utilizzarlo, assicurandoci che venga impiegato per il bene delle persone e non per scopi manipolativi o distorsivi. Solo attraverso un uso etico possiamo sfruttarne appieno il potenziale positivo.”
L’AI può diventare un alleato nella comprensione del linguaggio e della personalità umana, ma solo se viene impiegata con criterio e attenzione. L’obiettivo non è sostituire l’intelligenza umana, ma potenziarla, rendendo la comunicazione più efficace e personalizzata senza perdere di vista l’etica e la trasparenza.
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